Concept
Gli elementi principali che caratterizzano questo progetto sono quattro: le siepi miste, il frutteto, i rosai, le piante arboree.
La siepe, verde foresta lineare, è formata da una densa vegetazione di cespugli bassi ed alti, eventual- mente accompagnati da singoli alberi e da una strato erbaceo ai suoi lati.
Nel podere Fornace verranno inserite specie e varietà ornamentali caratterizzate dalla presenza di fogliame e fioriture con diverse colorazioni, seguita da frutti e bacche colorate fino ad inverno inoltrato.
Le centinaia di specie di animali e di piante che vivono nelle siepi, con forme, colori, richiami e profumi, abbelliscono il paesaggio dandogli una struttura, una impronta che varia nelle stagioni. Con il mutevole manifestarsi dei loro abitatori, le siepi danno un senso alle stagioni, marcando lo scorrere del tempo con fioriture, fruttificazioni, nascite, arrivi e partenze.
La siepe è una vera amica per l’uomo, la natura e la campagna: serve a dividere i campi, ostacola la presenza del bestiame, difende dalle tempeste di vento e di pioggia modificando, anche in modo vistoso, la velocità del vento, mantiene il giusto grado di umidità, mitiga le temperature, consolida il suolo, trattiene gli inquinanti atmosferici, attutisce i rumori molesti, conserva la memoria di antichi confini, abbellisce e arricchisce il paesaggio, costituisce la casa, il rifugio e la fonte di cibo per tantissime creature selvatiche. Senza le siepi la campagna sarebbe solo un “deserto verde”, una distesa coperta da poche specie di piante coltivate dall’uomo, ma quasi priva di valore naturalistico.
Il frutteto del podere Fornace è collocato vicino ai casali per consentire la visione delle fioriture e della fruttificazione richiamando così anche la antica tradizione agricola.
Gli alberi fruttiferi hanno sempre suscitato grande meraviglia: così “utili e dilettevoli”. Da che si comincia a delineare l’idea del giardino come luogo coltivato e costruito, un tempo così lontano che dobbiamo risalire fino alla civiltà dei Sumeri, gli alberi fruttiferi sono presenza imprescindibile. Moltissime vecchie varietà che furono selezionate nei secoli passati per la loro serbevolezza, per la vo- cazione alla cottura, per la vigoria dei loro alberi, adatti anche alla lavorazione del legno,per la scalarità di produzione ecc. hanno perso in pochi anni la loro funzione e sono stati dimenticati. Antiche varietà compongono dunque il piccolo frutteto, le più produttive e maggiormente caratterizzate anche dalla resistenza alle più comuni malattie e dal migliore adattamento alle condizioni ambientali del luogo.
I rosai presenti nel podere Fornace, prevedono varietà antiche, intensamente profumate, rose mod- erne dalla fioritura continua, rose che presentano una seconda fioritura autunnale, rose cinesi, tè, floribunda e rose spontanee.
Nella scelta delle varietà oltre la bellezza della rosa e la delicatezza del profumo, sono stati considerati anche altri fattori come l’eleganza del portamento e la robustezza della pianta.
Rosai rampicanti sono previsti per abbellire e coprire il gazebo.
In prossimità dei casali le rose sono collocate in linea richiamando la struttura di una siepe; mentre nell’area non pianeggiante si presentano a gruppi.
Per poter apprezzare meglio le rose occorre dare loro una corretta collocazione. Ciò comporta la conoscenza delle caratteristiche proprie delle diverse varietà: la forma ed il colore del fiore, il profumo, le di- mensioni della pianta, il suo portamento, la qualità ed il colore del fogliame, la rifiorenza, la produzione di cinorrodi o meno.
Una rosa, come qualsiasi altra pianta, dà il meglio di se stessa soltanto se riesce ad esprimere libera- mente tutte le sue potenzialità.
Alberi ornamentali
Gli alberi ornamentali rappresentano gli elementi base per allestire qualsiasi giardino.
Le alberature sono pensate per abbellire, riempendo e delimitando, gli spazi aperti dando contemporaneamente profondità e risalto al paesaggio.
La Paulownia imperialis
un albero a rapido accrescimento, appartenente alla famiglia delle Scrophulariaceae, originario della Cina, dove viene coltivato da più di 3000 anni.
La chioma si presenta globosa e piuttosto espansa, l’altezza può arrivare a superare i 25/30 metri. Le foglie hanno una forma a cuore e possono raggiungere dimensioni anche di 70/80 centimetri. I fiori sono molto appariscenti, di gradevole profumo, riuniti in pannocchia, il colore può variare dal bianco al violetto: esercitano un forte potere attrattivo nei confronti delle api, grazie all’abbondante secrezi- one di nettare. Nel mese di ottobre i frutti si aprono consentendo l’uscita dei numerosi semi. Le capsule rimangono sull’albero per tutto il periodo invernale.
Carpinus betulus “Piramidalis”
E’ una pianta molto robusta e tollerante nei confronti di molte avversità, persino all’inquinamento delle città, tanto da poterla annoverare tra le specie più adattabili al terribile e selettivo ecosistema urbano.Si presenta come albero alto in media 10-12 metri, ma che potrebbe raggiungere anche i 20-25.
Il suo portamento è eretto con chioma piramidale, regolare e ampia; ha la corteccia di colore grigio cinerino, liscia da giovane ma che negli individui più vecchi si scanala diventando simile a quella della quercia.
Ginkgo biloba
Il Ginkgo biloba è botanicamente una conifera ma con l’aspetto di un grande, bello e maestoso albero a foglia caduca. Ha foglie piuttosto piccole dalla curiosa forma a ventaglio spaccate nel mezzo da un taglio che forma due lobi; il loro colore è verde brillante che cambia in giallo oro durante l’autunno. Il Ginkgo biloba cresce rapidamente ed è eretto da giovane, mentre da adulto forma col tempo una grande chioma imponente che può arrivare a 30 metri di altezza.
E’ una delle piante più resistenti ed è praticamente immune da malattie. Vive bene in tutti i tipi di terreno, è resistente al caldo ed al freddo più intenso. Nel 1945, nei giardini di Hiroshima bruciata dall’atomica c’erano alberi di Ginkgo biloba e alcuni si trovavano proprio nel punto dell’esplosione. Ebbene nella primavera successiva i monconi di questi alberi furono i primi e gli unici a emettere foglie. Per questo fatto in Oriente e negli Stati Uniti Ginkgo biloba è divenuto l’albero simbolo di rinascita, come da noi, da millenni, è considerato l’olivo.